Lui è un esperto del settore. È un impresario di pompe funebri ed è anche stato il primo in Italia ad aprire un cimitero per animali. Lo ha fatto in provincia di Torino, a Piobesi Torinese, e ora vorrebbe realizzarne uno anche a Bergamo, a Stezzano, per la precisione. Il terreno lo ha già individuato, ma è agricolo e, per ospitare il cimitero, bisogna cambiarne la destinazione d’uso. Così ha scritto al Comune per chiedere la modifica ma, da aprile a oggi, non ha ancora ricevuto risposta. Nel frattempo, alle persone che perdono il proprio amico a quattro zampe non rimane che rivolgersi al veterinario e far smaltire la carcassa da una ditta specializzata. C’è chi invece sotterra l’animale in giardino o nei boschi, ma sono pratiche non consentite dalla legge.
L’imprenditore in questione si chiama Antonio Servidio, ha 50 anni, ed è titolare dell’agenzia di pompe funebri «La Bergamasca». Vive a Bergamo da quattro anni, si è trasferito qui dal Piemonte per amore. «Tornavo da una vacanza a Capoverde e sono sbarcato a Orio al Serio – racconta -. Ho incrociato lo sguardo di una donna mentre saliva la rampa mobile ed è stato un colpo di fulmine». Da lì ha venduto le sue sei agenzie funebri a Torino e ne ha aperte altrettante nella nostra provincia. Una di queste si trova a Stezzano.
La proposta di Servidio. Per quale motivo Antonio Servidio non ha ancora aperto il suo cimitero per animali in provincia di Bergamo? Questioni burocratiche. «Ho trovato un terreno idoneo a ridosso della rotatoria d’accesso alla strada provinciale 470, nel territorio di Stezzano. Così lo scorso aprile ho inviato la mia richiesta al Comune, chiedendo che venisse modificata la destinazione d’uso del terreno, attualmente agricolo, e lo facessero diventare di servizio. Ho allegato un progettino del parco con il forno crematorio e la piantina dell’area. Ho illustrato la mia idea e ho anche specificato che verserei al Comune 10 euro per ogni animale cremato proveniente da fuori Stezzano. Ho protocollato il tutto il 18 aprile e non ho ancora ricevuto risposta».
La posizione del Comune. L’imprenditore ricorda che c’è una legge regionale che autorizza la creazione di luoghi per la tumulazione degli animali, ma qui non si tratta di autorizzare o meno il cimitero. Lo spiega il vicesindaco e assessore al Commercio Giovanni Calabria: «Al signor Servidio non è mai arrivata una risposta scritta, ma gli ho personalmente spiegato più volte la motivazione. Quella che ha inviato in Comune è una proposta di variazione della destinazione d’uso di un terreno, è un’osservazione sulla modifica del Pgt, il Piano di Governo del Territorio. Come la sua ne sono arrivate molte altre, ma noi possiamo prenderle in esame solamente nel momento in cui effettueremo una revisione generale del Pgt, che avverrà prima della fine del mandato di questa Amministrazione. Come dice il regolamento, gli uffici non hanno l’obbligo di rispondere a ogni proposta, se non in sede di revisione generale».
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