Bisognava proprio montare l’impalcatura e salire fino alla sommità, per capire l’effettivo stato di deterioramento del campanile di Stezzano. Lo scorso giugno sono iniziati i lavori di restauro della torre campanaria della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Un intervento improcrastinabile, come aveva dichiarato il parroco don Mauro Arizzi, necessario per garantire l’incolumità delle persone che si trovano a passare lì sotto. I fregi, i cornicioni, i capitelli e le quattro statue degli angeli musicanti, sono scolpite in ceppo gentile di Brembate, una pietra molto porosa e friabile, che si sgretola con facilità.
L’architetto Lorenzo Pedrini è il tecnico incaricato dalla diocesi di seguire i lavori. Dopo una visita alla sommità del campanile, Pedrini dichiara che «la struttura regge bene. Sono le quattro statue degli angeli musicanti che versano in uno stato peggiore rispetto a quanto ci aspettavamo, mentre il San Giovanni Battista posto sulla sommità è abbastanza in buono stato». Per le statue, comunque si sta «aspettando il parere della Soprintendenza, per capire come intervenire. Martedì mattina ho incontrato il responsabile, l’architetto Giuseppe Napoleone, e gli ho illustrato il problema. Ora dobbiamo attendere il suo pronunciamento. Intanto continuiamo con il lavoro di pulizia delle facciate, sigilliamo le crepe, sostituiamo i mattoni che sono troppo deteriorati, raschiamo gli intonaci rovinati dei restauri precedenti ed infine proteggiamo il tutto con una specie di vernice antiusura».
Il campanile doveva essere pronto entro la fine dell’anno, ma la consegna – svela l’architetto – con tutta probabilità verrà prorogata all’inizio della prossima primavera.
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