Studentessa e giocatrice di pallacanestro da Stezzano si è trasferita negli Stati Uniti dove frequenta l’università della leggenda della pallacanestro: «Lui è una fonte di ispirazione. Qui tutto super, ma come mi mancano le Mura»
Elisa Penna ha solo 20 anni ma dalla profondità dei suoi ragionamenti non si direbbe. L’esperienza universitaria negli Stati Uniti sta forgiando una donna che già due anni e mezzo fa, nella prima intervista al Corriere, si autodefiniva «forte ma, a volte, terribilmente fragile». A dicembre, dopo 3 stagioni alla Reyer Venezia, la guardia di Stezzano ha scelto di trasferirsi a Winston-Salem, Carolina del Nord. Una sterzata meditata a lungo (la prima offerta a stelle e strisce arrivò nel 2013) che in poco tempo ha trasformato la paura iniziale in entusiasmo nonostante si sia trovata immersa in un frullatore di impegni. «Ho deciso di venire a Wake Forest per la pallacanestro e lo studio – racconta Elisa in uno dei rari ritagli di tempo -. Lo sport, quello giocato, purtroppo, non riempirà per sempre le mie giornate come ora, anche se mi piacerebbe. Ecco perché voglio avere delle basi sulle quali costruire qualcosa di importante anche fuori dal campo. Una borsa di studio per giocare in un college è il sogno di ogni giocatore. All’inizio ero titubante ma sono stata sostenuta dalla famiglia: ci sono stati momenti difficili, ma quando si cammina con al fianco le persone che ti vogliono bene, anche se inciampi e rischi di cadere, puoi stare certo che ti prenderanno prima che tu possa toccare il suolo e farti male». Studentessa e giocatrice di pallacanestro da Stezzano si è trasferita negli Stati Uniti dove frequenta l’università della leggenda della pallacanestro: Lui è una fonte di ispirazione. Qui tutto super, ma come mi mancano le Mura
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